L’inserimento nella nuova casa
Immaginate di essere trasportati, senza alcun preavviso o spiegazione, in un ambiente a voi totalmente estraneo: non riconoscete i rumori, non distinguete gli odori, e gli esseri che vi abitano potrebbero risultare ostili.
Un contesto potenzialmente minaccioso, che certamente vi intimorisce e vi induce a nascondervi da probabili nemici, a ritirarvi in un punto sicuro, dove nessuno possa vedervi, per scrutare da lì il nuovo mondo, esaminare l’inedita condizione e poter escludere la presenza di eventuali pericoli.
Quando un gatto entra per la prima volta in casa vostra, si trova esattamente in questa situazione: tutto gli è estraneo e sconosciuto, a partire da coloro che vi abitano, perciò impiegherà qualche giorno per decidere se fidarsi di voi. Nel frattempo ha bisogno di un posto dove nascondersi per sentirsi sicuro ed osservare cautamente il territorio inconsueto con tutte le sue novità, a partire da voi, così da convincersi che non siete maldisposti nei suoi riguardi. Lui ancora non sa che gli volete già bene e lo amerete per tutta la vita.
Per i primi giorni è consigliabile tenere il gatto sempre nella stessa stanza, la più tranquilla, dove sistemerete tutto l’occorrente: cibo, acqua e lettiera. Vi consiglio vivamente di procurarvi alcune scatole di cartone (nei supermercati, ad esempio, è possibile trovarne di gratuite) e di disporle capovolte, con l’apertura sul fianco anziché in alto, così che lui possa viverle come una tana. Collocatene un paio in angoli riparati, per esempio sotto una scrivania, così da fornire al gatto la possibilità di nascondersi e sentirsi protetto.
Proprio da una di queste postazioni sicure il micio, osservandovi, comincerà ad abituarsi alla vita della vostra casa. Imparerà le vostre voci, il pianto del vostro bimbo, riconoscerà i rumori degli elettrodomestici, della televisione, lo squillo del campanello e del telefono; suoni che pian piano gli diventeranno familiari.
Il gatto più audace uscirà presto dal suo nascondiglio, quello timoroso avrà bisogno di maggior tempo per adattarsi alle novità di quel luogo.
I primi giorni è meglio evitare rumori sgradevoli e potenti come quello del battitappeto, dell’aspirapolvere o del frullatore, che potrebbero spaventarlo irrimediabilmente se usati all’interno della stanza in cui si sta ambientando.
L’ideale è avvicinarsi al gatto con movimenti lenti, parlandogli col tono di voce tranquillo e pacato, meglio ancora offrendogli del cibo, così capirà che non avete intenzione di fargli del male.
Ricordatevi che il gatto usa le zampe per difendersi, perciò impiegherà del tempo prima di capire che, quando le vostre mani si avvicinano a lui, non volete aggredirlo. Proprio per questo, soprattutto all’inizio, è bene avere del cibo tra le dita da offrirgli. Se sarete pazienti, ben presto il vostro ospite prenderà confidenza con voi e con il nuovo territorio.
Quando comincerà ad essere un po’ più tranquillo e ad abituarsi alla vostra presenza, potrete distrarlo col gioco dello spago, che muoverete però LONTANO da lui, altrimenti potrebbe spaventarsi. All’inizio è probabile che si limiti ad osservarlo, ma un po’ alla volta si farà coraggio e inizierà a giocarci.
Se si ritrae, o peggio ancora soffia, vuol dire che lo state impaurendo, siete troppo vicini. Indietreggiate ed accostatevi solo quando il gatto si mostrerà rilassato. Il procedere lentamente è garanzia di successo, la pazienza è indispensabile, perché è l’uomo che deve adattarsi ai tempi del gatto, non viceversa; altrimenti si impiegherà molto più tempo.
Un suggerimento: non tentate mai di tirare fuori il gatto dal rifugio nel quale si è rintanato. Lo terrorizzereste inutilmente, facendolo sentire indifeso e vulnerabile. Lui solo può decidere quando uscire dal suo nascondiglio, e questo avviene quando si sente sufficientemente sicuro.
Potrete accarezzarlo solo quando il gatto si fiderà di voi e sarà lui ad avvicinarsi dando dei chiari segni che vi permette di toccarlo come per esempio camminando a coda dritta o inarcando la schiena e strusciandosi su di voi.
L'attività del gioco
In natura i gatti sono formidabili cacciatori e a quest'attività dedicano parecchio tempo. Sorvegliano costantemente il territorio, cacciano piccole prede e spesso compiono delle vere e proprie esercitazioni anche solo “giocando” con una foglia secca.
Sono animali molto attivi e particolarmente curiosi, perciò bisognerà fare in modo che abbiano sempre qualcosa da fare all’interno della casa.
Immaginate di trascorrere tutta la vita chiusi in un’abitazione fornita di divano, letto e di un pasto quotidiano, ma priva di strumenti per occupare il tempo; non c’è televisione né videoregistratore, o stereo per ascoltare musica, nessun libro, niente telefono. Vi annoiereste a morte.
Questa è la vita che rischiamo di imporre al nostro gatto all’interno di una casa anche accogliente e spaziosa, ma priva di passatempi e distrazioni.
Non ci sarà da stupirsi se, in mancanza di intrattenimenti adeguati, il micio inizierà a giocare con i soprammobili e le tende, o si affilerà le unghie sul divano.
Occorre quindi fornirgli la possibilità di svagarsi in maniera idonea alla sua indole e, visto che si accontenta e si diverte con giochi casalinghi assai economici, saranno sufficienti uno spago appeso da qualche parte, delle palline di carta, dei topolini di stoffa o scatole di cartone con qualche buco dove inserire croccantini da catturare come se fossero prede; tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
E’ importante cambiare i giochi, di tanto in tanto, perché le novità lo incuriosiscono molto e così si divertirà a passare il tempo con voi.
Ricordatevi di non usare mai le vostre mani come gioco se no il gatto imparerà ad aggredirle: le mani devono essere utilizzate solamente per esprimere affetto, per coccolare ed accarezzare il gatto.
Per far capire questo al gatto basterà utilizzare i giochi corretti come dei fili o delle bacchette con appeso un topolino o una pallina in modo tale che il gatto consideri queste le prede giuste da cacciare
Lui non deve prendere l’abitudine di mordervi o graffiarvi, ma capire che il vostro corpo non va aggredito neanche per gioco.
E’ importante spiegarlo anche ai bambini, altrimenti correranno il rischio di essere graffiati, perché non è stato insegnato il corretto metodo di gioco.
L'allestimento della nuova cuccia
Anche per quanto riguarda la cuccia, si può evitare di spendere cifre esorbitanti in cesti griffati, ed inventarsene una più economica, che lui apprezzerà moltissimo, perché allestita con scatole o panieri di recupero, imbottiti di vecchi cuscini, plaid o maglioni: ne gradirà la comodità, la morbidezza e la posizione in un luogo appartato e tranquillo, dove non dovrà mai essere disturbato.
Dove si farà le unghie?
“Farsi le unghie” è un fondamentale sistema di trasmissione di notizie tra gatti che vivono nello stesso territorio: vengono lasciati messaggi visivi (i graffi sulle superfici) ed olfattivi (tramite gli odori prodotti dalle ghiandole poste vicino ai polpastrelli delle zampe). Il micio che diffonde questi segnali vuole comunicare agli altri la sua presenza.
Inoltre il graffiare le superfici verticali rappresenta il suo sistema di stretching, che gli permette di allungare la muscolatura e mantenerla efficiente per la caccia.
Da ultimo, sfregando superfici ruvide, il gatto facilita lo sfaldamento delle unghie vecchie che, cadendo, consentono l’utile crescita di quelle nuove.
Per evitare che si serva dei mobili o del divano per spargere i suoi messaggi, basterà mettergli a disposizione un grattatoio idoneo che può essere verticale (come una colonnina fatta di un tronco rivestito di corda) o orizzontale in cartone, oppure un pezzo di moquette o un tappetino di cocco. In commercio se ne trovano svariati tipi.
Per essere sicuri che venga utilizzato, il grattatoio deve possedere determinate caratteristiche: occorre che sia alto in modo tale da permettere al gatto di allungarsi quando lo utilizza, ben stabile e posizionato in un luogo visibile dove gli altri gatti possano leggere i “messaggi”.
In questo modo si eviterà la scelta di altri posti inadatti a “farsi le unghie”.
Il taglio delle unghie
Per tagliare le unghie al gatto si può utilizzare il tronchesino che usiamo per accorciare le nostre. E’ bene abituarlo fin da cucciolo a questa operazione, per rendergliela famigliare, e procedere attraverso il delicato massaggio di ciascun polpastrello, in modo da agire con l’animale rilassato. Occorreranno tanta pazienza e molto tempo, indispensabili per farla diventare un’usanza consueta.
Incominciate tagliando una sola unghia al giorno, e subito dopo dategli un gustoso bocconcino premio. L’operazione va condotta senza costrizioni, il gatto non va tenuto fermo con la forza. Potreste iniziare, ad esempio, mentre è rilassato sulle vostre gambe. Solo quando si sarà abituato, potrete gradualmente tagliargli più di un’unghia in una unica seduta.
Fate attenzione a recidere solamente la parte cornea terminale, quella cioè non irrorata dal sangue. Anche noi sentiamo male se ci tagliamo un’unghia troppo corta e lo stesso è per quella del gatto, che andrà tranciata solo nella parte finale, stando attenti a non ferirlo, altrimenti difficilmente si riuscirà a procedere con le altre.
Proseguite con pazienza e il gatto si abituerà senza traumi; in caso di dubbi, consulterete il veterinario.
Consiglio di tagliare solamente le unghie delle zampe anteriori, perché sono quelle che possono arrecare danni.
L'igiene del gatto
Il gatto è molto pulito e provvede da solo alla propria igiene, alla quale si dedica minuziosamente più volte al giorno: evitate quindi di lavarlo con shampoo secco o altri detergenti chimici che gli sono estremamente sgraditi, oltre che dannosi per la salute.
Se si sente il pelo imbrattato, il micio si lecca ripetutamente per togliere ciò che da lui viene percepito come “sporco” e in questo modo inghiottirà il prodotto con cui lo avete cosparso. Il pelo può essere ripulito semplicemente con un panno morbido leggermente inumidito con l’acqua e null’altro.
Per quanto riguarda la spazzolatura, il gatto a pelo corto non richiede questo trattamento quotidianamente. Può essere utile, in ogni caso, abituare il vostro amico ad essere spazzolato, soprattutto durante la muta, quando perde il pelo e leccandosi lo inghiotte, provocandosi anche piccoli disturbi intestinali. E’ comunque facile che il vostro gatto ami essere spazzolato, anche se non è necessario.
Al gatto a pelo lungo, invece, occorre praticare questo trattamento ogni giorno, per impedire la noiosa formazione di nodi. Perciò è bene abituarlo, fin da piccolo, a ricevere questo tipo di manipolazione che andrà eseguita con una spazzola morbida, evitando quella di ferro acuminata che può ferirgli la cute. Va spazzolato con delicatezza in modo che la procedura gli risulti gradevole e l’accetti tranquillamente. E’ meglio fare sedute brevi, smettere appena dà segnali di intolleranza e ripetere l’operazione in un secondo momento; l’importante è fermarsi prima di arrivare al suo limite di sopportazione, altrimenti non sarà più un intrattenimento piacevole e non si farà più spazzolare.
La spazzola più adatta è quella che snoda il pelo e non lo strappa, proprio come quelle per le donne.
Sempre nell’ambito dell’igiene è bene ricordare che le ciotole del cibo non devono stare vicino alla cassetta della sabbia, perché il gatto non ama nutrirsi vicino ai propri escrementi. Inoltre predilige mangiare in piatti piani, anziché in ciotole profonde, per evitare che i baffi, preziosi organi sensoriali, urtino i bordi della ciotola, causandogli una sgradevole sensazione.
Il momento delle coccole
Il nostro micio adora essere coccolato, ma ama dormire anche molto: evitate pertanto di importunarlo con indesiderate carezze quando sta riposando. Anche noi non ameremmo essere svegliati mentre dormiamo. Solo se rispettate il suo sonno e lo coccolate quando è disponibile a ricevere le vostre attenzioni, riuscirete a costruire una stretta amicizia con lui.
Non tutti i gatti amano essere tenuti in braccio e il motivo è semplice: i felini sono animali terrestri che, come noi, si sentono sicuri quando hanno i piedi appoggiati per terra, perciò alcuni di loro quando stanno in braccio si sentono a disagio. Non tentate mai di trattenere in braccio il vostro gatto con la forza, perché non ama la costrizione; altrimenti si guarderà bene dal venirvi vicino un’altra volta e lasciarsi sollevare.
Se a tutti i costi desiderate prenderlo in braccio sarà bene abituarlo gradualmente a lasciarsi sollevare per pochi secondi, poi pian piano allungherete i tempi di permanenza. Se però vedete che il gatto non lo tollera è bene rispettare i suoi desideri per non stressarlo e rischiare di rovinare la nostra relazione con lui.
Il trasportino
Abituate il gatto a considerare il trasportino un oggetto divertente o comunque rassicurante.
Lasciatelo in giro per casa aperto, eventualmente coperto da un telo, come se fosse una tana, e ponete all’ interno un po’ di cibo o dei giochi. Mettete il micio nel trasportino sempre molto DELICATAMENTE e, ogni volta che lo chiudete dentro, coccolatelo infilando la mano nella fessura dello sportello; in questo modo si sentirà rincuorato. Fate quest’operazione sia quando lo inserite nel trasportino che quando lo fate uscire.
Durante il trasporto vero e proprio è consigliabile coprire la gabbia con un telo, perché il gatto si senta protetto e non si spaventi alla vista di tutto ciò che accade intorno. Inoltre, quando sorreggete la gabbia, fate molta attenzione a non farla urtare contro spigoli o altri ostacoli, perché lui si impaurisce facilmente.
Sempre vale la regola di evitare che il gatto associ l’utilizzo del trasportino a situazioni con conseguenze negative, quali l’essere sballottato da una parte all’altra, o il dover subire altre situazioni di stress. Il fatto che resti immobile non sempre significa che si trovi a suo agio, anzi potrebbe stare fermo proprio perché terrorizzato da qualcosa e impossibilitato a scappare.
L’aspetto comportamentale del micio, quindi, non deve assolutamente essere trascurato. Un gatto gestito correttamente non sarà mai un animale aggressivo.
Piante velenose
Ci sono delle piante in commercio che, se ingerite, possono causare effetti inaspettati e malessere all’animale: i sintomi più comuni sono vomito, eccessiva salivazione e abbattimento.
In questo caso dovrete portarlo subito dal veterinario, specificando il tipo di pianta ingerita e il quantitativo.
Ritengo quindi utile fornire un elenco delle piante nocive in modo da evitare di tenerle nella vostra abitazione.
- Azalea
- Edera
- Lupino
- Vischio
- Stella di Natale
- Rosa di natale
- Rododendro
- Filodendro
- Oleandro
- Lauro ceraso
- Clematide
- Caladium
INFORMAZIONI UTILI:
- La temperatura rettale del gatto è di 38° - 38,5° C.
- Calore nel gatto femmina- frequenza: più volte all’anno
- Durata media del calore: da 8 a 12 giorni.